Casa tua è il vuoto intorno, a 360gradi
Come si modifica la percezione degli elementi
Della libertà di raccontarsi cose qualsiasi, a fiumi di parole
Stare a bordo, in regata come in vacanza, conduce a parlare del più come del meno, e non necessariamente di scotte, sartiame acquartierato e forma delle vele. Il tempo è tanto, la conversazione prende piede, si allarga, spazia liberamente, varca i confini del contingente bellissimo, dei ricordi e dell’attualità. Si innescano connessioni inattese, partono le riflessioni e nuove idee, il filosofeggiare come lo humour, lunghe e gratuite esplorazioni in giochi intellettuali e ti ritrovi come niente a rivedere le tue certezze e a modificare i tuoi pensieri.
Dopo un paio di giorni sei incapace di rimettere in fila gli argomenti toccati, puoi solo constatare che i fiumi di parole sbrodolati, in realtà, consegnano all’altro solo e tutto te stesso.
Il nulla intorno, il nulla dentro
[Sedete in modo solidamente immobile, pensate il non pensare. Come pensare il non pensare? Non pensando. Questa è l’arte dello Zazen.] Siamo seduti in pozzetto, lo sguardo che vaga libero senza avere nulla su cui soffermarsi in particolare. Tutto attorno è solo acqua da molte ore, lo sarà per molte…
Quando la nave salpa
«Quando la nave salpa per un po’ si rimane a poppa
a guardare il molo che si allontana.
Possiamo rimanerci pochi minuti o anche un’ora,
dipende da cosa lasciamo.
Poi andiamo a prua,
e allora il vento ci si infila sotto la giacca
e ci scompiglia i capelli.
È quello il momento in cui il nuovo viaggio ha veramente inizio.»
– Paolo Ganz, “Piccolo taccuino adriatico” –
Colpisce aver vissuto sta roba qua e poi ritrovare le stesse emozioni scritte da un altro… Il mare parla una lingua che molti comprendono.
[Grazie a Siu per la segnalazija]
Godersi il vento che cala, la sera, alla fonda
Siamo alla fonda in rada. 8 m di fondale azzurrissimo, poca onda, le cicale a terra stanno spegnendo il loro gracidìo. Il sole è scomparso dietro un crinale, abbiamo già sparecchiato, lavato i piatti, arrotolato il geniale tendalino (progetto di Fabrizio) e ormai indossiamo tutti un indumento più pesante della…
Svegliarsi all’unisono
Poter stare in silenzio
Andando in barca, a volte condividi tempi molto lunghi. Dopo un po’, senza accorgercene, la conversazione inizia a farsi più rara, intervallata da pause crescenti. E i silenzi si allungano. È una situazione che a terra genererebbe naturale imbarazzo, ma a bordo no. O comunque, non su Shasa, non tra…
Un pericolo meno ignoto. Pioggia senza vento uscendo da Sali
[Non ricordo chi raccontava che i marinai “quelli veri” sentono la burrasca in arrivo nell’odore dell’aria, diverse ore prima che arrivi] Sulla rotta Ravenna-Spalato facciamo tappa a Sali per fare dogana, sempre coi tempi indefiniti dettati dalla quasi proverbiale solerzia delle forze di polizia croate. Ma prima o poi dovremo…