La mattina del giorno prima di partire (sabato) resto da solo, a casa, a lavorare, lavorare, ancora lavorare… Dopo che a metà pomeriggio ho finalmente finito di produrre cose brutte e sempre più nauseanti (ok, sono in ferie!) mi siedo sul divano e per tre minuti mi guardo intorno sperduto. Qui ed ora sono rimasto fottutamente solo (nemmeno il gatto c’è) e attorno sento un vuoto sempre più pesante che, lo sento, se non faccio qualcosa mi si prosciugherà il midollo fino a domani, rovinandomi il gusto della partenza. E con tutte le cose che abbiamo da fare (Fabrizio, P. e le bimbe torneranno stanotte) domani prima di mollare gli ormeggi, devo essere lucido e collaborativo!
Lo so, non sono mai stato tanto intelligente. Ma qui ed ora, sull’angolo del divano, mentre guardo il pavimento, ho quella che per me è un’illuminazione geniale (ma che per chiunque altro sarebbe solo una banale cosa-che-va-fatta): perché non andare oggi a Ravenna e anticipare tutti i preparativi che posso? Tra stasera e tutta la mattinata di domani, dovrei riuscire a fare tutte quelle piccole cose che, se decido di aspettare Fabrizio domani pomeriggio, ci ruberanno comunque qualche ora. E poi, è un’altra notte da solo su Shasa!
Racimolo le ultime cose che completano il mio bagaglio (il grosso è già imbarcato), chiudo casa e salto sul primo treno+bus. Attorno a me, giovanissimi da spiaggia e mojito e meno giovani da spiaggia e nipotini non fanno che rinforzare in me una sensazione di svagata alterità.
Alle 19 sono già su Shasa. Riordino il quadrato, sistemo i paglioli, metto in ordine la mia cabina, ma in realtà ben prima del tramonto ciondolo esistenzialmente tra birra, sigarette e eBook. La notte a bordo è bella e magica come sempre, nonostante mi sia addormentato in pozzetto e abbia preso qualche goccia d’acqua.
La mattina della partenza (domenica) mi sveglio presto per darci dentro prima che arrivino gli altri. Svolgo tutte le mie incombenze con mano ferma e sicura (sono solo e sto facendo cose che prima avevo solo visto fare a Fabrizio), grazie ad una calma non solo apparente regalatami da questa barca solida e materna.
- Disinfestazione completa dagli aracnidi (quest’anno pochi e piccoli)
- Pieno di gasolio dalle taniche (solo qualche goccia in coperta, prontamente pulita)
- Pieno d’acqua (riuscendo a non far scaricare dal troppopieno)
- Una profonda lavata alla coperta (ché Shasa ne aveva proprio bisogno)
- Randa e genoa portati in coperta
- Riordino e veloce pulizia di sotto
Nel breve tempo che mi ci vuole per fare tutto questo (il tempo di fumare mezzo pacchetto di sigarette) e di sciacquarmi dal sudore e riposare un po’ la schiena in pozzetto, ecco che già arrivano gli altri. Ma i preparativi non sono finiti. Tuttavia, le previsioni meteo dicono che arriverà Bora domani, quindi sarebbe bene partire il prima possibile per essere a Lussino (o, piano B, a Pola) prima della buriana.
Faccio sicura a Fabrizio che sale sull’albero per fissare il nuovo riflettore radar, per nastrare le crocette e la luce di via, poi armiamo randa e genoa (mi dimentico di indossare i guanti, la pagherò con vescichette grappolute sulle dita, ovviamente strategicamente piazzate), e spostiamo le ultime cose, mentre P. e le bimbe fanno le ultime spese (qualche chilo di freschi e di Travelgum). Staremmo quasi per muoverci che zàcchete! anche quest’anno, vacca boia, Lawrance non ne vuol sapere di avviarsi. Ripetiamo la procedura di reset a 2 e a 4 mani decine di volte. Poi Fabrizio si accorge che era spiegata male sull’apposita pagina (ora corretta).
Io sarei anche un po’ stanco ma forse ora, alle16.20, abbiamo finito questa Furibonda Ultima Settimana di preparativi: Shasa è bella, carica, e pronta come non mai ad una nuova crociera estiva. Non c’è nemmeno il tempo di una birra celebrativa in pozzetto, si parte!