Ho letto da qualche parte che già ai tempi degli antichi Fenici, sublimi navigatori, ai marinai era vietato radersi e lavarsi. Tale accortezza avrebbe garantito di ingraziarsi gli dèi e ottenere quindi una navigazione sicura e fruttuosa.
Ora, sappiamo che in barca nessuno è realmente superstizioso (porta rogna!), ma questa scoperta storica mi ha fatto comprendere qualcosa di più di Fabrizio e delle sue capacità di grande e sicuro skipper.
Va detto infatti che durante le crociere estive, il Capt. smette di radersi e inizia ad accumulare una sua personalissima e discreta forma di barba. Niente a che vedere con quella folta di Nabucodonosor o di Capitan Findus (assomiglia più ai 7 peli di Popeye), ma tempo una settimana-dieci giorni si inizia a notare che Egli ha la barba. Basterebbe allungare la navigazione di almeno altri 2-3 mesi e sono sicuro che il volto di Fabri si ammanterebbe di una vera, perfetta barba da capitano, come da iconografia. Ma pare che, per qualche assurdo incomprensibile motivo, si debba sempre rientrare prima di quel fatidico momento. E dubito che abbia a che vedere con il volere delle divinità.
Si, ma i navigatori non potevano nemmeno lavarsi! E noi? Beh, come è facile intuire, questa precauzione era banalmente legata al vitale bisogno di risparmiare acqua a bordo (potabile o meno), e in effetti anche su Shasa vige sostanzialmente la stessa regola. L’acqua del serbatoio non si spreca! E così infatti viene usata con parsimonia, sempre. Solo le donne hanno il diritto sacrosanto di usare la doccetta, anche quotidianamente (ma sempre con parsimonia): Poseidone odia le grida acute di chi si dimena mentre subisce la spazzolatura dei capelli intricati dal sale! E poi con tutti i bagni che facciamo, specie al mattino appena alzati per svegliarsi (è come lavarsi la faccia a 360gradi!), risulta abbastanza inutile dedicarsi ad abluzioni specifiche.
La cauta e tradizionale attenzione di Fabrizio nel portare rispetto agli dèi non imbarcando rasoi e schiuma (io poi la barba la porto lunga) ha avuto il positivo riscontro di garantire sempre belle e lunghe giornate di godereccio bordeggiare, porti e ormeggi sicuri, temporali gentili e ancore ben aggrappate.
Alla prossima occasione non sarà quindi necessario ingraziarsi Nettuno, Poseidone e Medusa versando in mare un’intera bottiglia di vino buono (superstiziosi noi? Ma va, porta rognaaaa!). Ma se qualche sorso di birra scivolerà furtivamente fuori dalla falchetta, magari non succederà proprio per caso…