I pasti a bordo

A colazione, considerando che ci si sveglia un po’ a caso, chi prima chi dopo, generalmente ognuno fa per sé. Ma non è raro trovarsi a condividere i biscotti, la nutella, il pane, il succo di frutta o il tè.

A volte all’ora di pranzo sei in navigazione, quindi ti accontenti di cose veloci e semplicissime da preparare e che non sgocciolino troppo in pozzetto (la recidiva in questo caso conduce al giro di chiglia!). E quindi il classico sono paniformi-formaggio-affettati, al massimo pasta o riso freddi cotti il giorno prima. E poi la frutta, quando ce n’è. Ma magari il pranzo è fatto di birra (“è pane liquido”) e semplici stuzzichini. A parte le cose confezionate (salatini, patatine, olive, ecc.), che non manchino quindi i pistacchi e i semi di zucca, ché in navigazione riempiono il tempo oltre che lo stomaco.

Se invece sei alla fonda, puoi darti da fare un po’ di più, e spuntano sontuose bruschette, insalatone, fagioli-tonno-cipolla…

Ma stando in barca tanto tempo e vivendo una certa scomodità, per la sera si punta a un pasto come si deve, e un po’ gratificante. Ma non può arrivare una sera in barca senza condividere un signor Aperitivo. È praticamente un dogma. In barca non serve essere superstiziosi (porta male) ma è abbastanza evidente che nessuno skipper lasci passare un giorno senza stappare qualcosa prima di cena, accompagnato da ogni sorta di stuzzichini.

L’aperitivo migliore è quello che si porta dietro qualche salsina da gustare sul pane: tzatziki (fresco e gradevole, molte variazioni), Ajvar, salsina Geppa… Donne a bordo? Non dimenticare qualche verdura cruda tagliata a bastoncino (da prendere con le mani), come carote cetrioli peperoni finocchi sedano.

La Cena finisce poi per essere il pasto principale, anzi l’unico pasto degno di questo nome. E specialmente dopo una giornata faticosa, magari ti lasci andare a un etto abbondante di pasta, ad un sugo ben fatto, concepito sempre magicamente:

Sedendoti a tavola, in pozzetto, gustando la pastasciutta più buona che tua bbia mai mangiato, ringrazi il Cuoco e spazzoli il piatto come se non ci fosse un domani.

Siamo Italiani, a tavola si parla di cibo. E durante la cena ci perdiamo sperando, sognando, nei prossimi giorni di poter cucinare magari anche un pesce, quando mai verrà il giorno in cui avremo pescato qualcosa. E perché non un pesce abbastanza grande da essere preparato in modi diversi? Sashimi, tartare e carpacci di entrée, impanato o al forno con le patate la prima sera, e poi una ricca zuppa di pesce la sera successiva…

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