Un pericolo meno ignoto. Pioggia senza vento uscendo da Sali

[Non ricordo chi raccontava che i marinai “quelli veri” sentono la burrasca in arrivo nell’odore dell’aria, diverse ore prima che arrivi]

Sulla rotta Ravenna-Spalato facciamo tappa a Sali per fare dogana, sempre coi tempi indefiniti dettati dalla quasi proverbiale solerzia delle forze di polizia croate. Ma prima o poi dovremo ripartire, per essere a Spalato entro domattina…

img_7816-e1409660337910Il tempo inizia a guastarsi, arrivano da sud nuvole grigie dense di pioggia, e con esse diverse barche di diportisti che cercano rifugio nella nostra banchina già strapiena.

img_7817– “Ehi, voi che arrivate adesso, com’è fuori in mare, c’è vento?”
– “No, vento no, ma piove!”

Infatti aveva già iniziato a piovere. E non erano proprio due gocce.
Aspettiamo ancora un po’ prima di uscire, per capire come si mette. Il cielo è sempre più nero, viene giù che Dio la manda, ma Fabrizio intuisce che piove, sì, ma se il vento non è cresciuto, non sarà esattamente una burrasca.

– “Andiamo, Jac!”

Infilo anch’io l’incerata e molliamo gli ormeggi. Cediamo il nostro posto (prezioso, per quelli che stavano in disperato stand by) e usciamo verso il mare aperto, sotto gli sguardi sbalorditi e seriamente preoccupati per noi, provenienti dalle altre barche. Siamo gli unici a uscire, devo iniziare a preoccuparmi? È vero che siamo solo noi due a bordo, niente equipaggio-in-vacanza da far viaggiare comodo, e anche per questo mi chiedo: “Dovrei iniziare a sentirmi come un eroe conradiano, che si appresta a subire le peggiori burrasche nell’Oceano Indiano?” (no, non la penso la parola naufragio!)

Fuori dal porto, la pioggia continua intensa. Fabrizio ed io siamo in pozzetto, ben asciutti sotto le nostre tenute stagne, che intanto vengono prese a secchiate scroscianti dal cielo. Ma appunto, è una pioggia strana per essere un temporale estivo. Non c’è quasi vento, e l’acqua cade proprio da sopra. Quasi gentile. Bassa all’orizzonte, addirittura un po’ di luce solare, che ci attira lenti, come un neon coi moscerini.

– “Nessun pericolo intorno a noi, quindi?” domando, ancora dubbioso.
– “Macché! e Shasa viene anche lavata dalla salsedine!”

Sollievo e compiacimento, a prendere tanta acqua inoffensiva, e così comodamente bardati, poi…
Fabrizio mi insegna: a volte non è questione di “correre rischi” o “buttarsi alla cieca nel pericolo ignoto”. Basta andare, al massimo ci bagniamo!

sali

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