[PNB] La Grande Ciotola 2/2. Epilogo

[Piccoli noir di bordo]
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2 agosto. Mi sveglio presto e faccio il bagno con Giovanni (siamo sempre i primi!) per “lavarci la faccia a 360°” prima di colazione. I misteriosi “tic tic” della sera prima sono svaniti. Riemergono uno ad uno anche gli altri, e si consuma il settimo Cappuccino del Comandante magico (lo fa a mani nude!), con marmellata corsa di clementine e ottimo pane rustico. È l’ultimo giorno su Antares, ma a bordo nessuno ci pensa.

Mettiamo prua al largo verso Ovest, direzione Desert des Agriates, a circa 10miglia. C’è brezza di mare, alziamo le vele e scivolando sul mare mettiamo giù le traine nella speranza di pescarci la cena. Dopo qualche miglio, nonostante stessimo segnalando le lenze dietro di noi, un motor-idiot inglese ci taglia la scia da troppo vicino (ma perché fanno tutti così…). Grandi urla e vaffanculi, alla fine le traine sono salve, ma Giovanni si scazza alla grande con l’idiota (a ragione) e il clima a bordo si fa teso. Siamo in effetti su una specie di autostrada per grossi cretini a motore, che si fa fatica ad ignorare. Cambiamo rotta verso il largo prima di riparare in un’altra baia, ma un altro motoschifino con a bordo due facce da pesce ci taglia la scia e stavolta aggancia la nostra lenza. I nostri gesti e urla servono solo a farlo avvicinare un po’ per provare a capire cosa vogliamo. Ma è troppo scemo e riparte rotta a Est con la nostra traina attaccata al suo timone che sfriziona alla grande.

Giovanni, porconando e a malincuore taglia 100m di filo e il rapala (che non aveva mai preso niente, a dire la verità). Altra tensione si accumula alla precedente, la sfiga sembra perseguitare questa giornata… Torna l’inquietudine di ieri sera (quegli strani “tic tic” appena udibili…).

Troviamo affollatissima e rischiosa la prima caletta (2m di fondale, ancore già aggrovigliate e bestemmie intorno), così torniamo a Est e ci infiliamo nella baia di Trave, comunque frequentata ma di un mare azzurrissimo che cancella tutto e inizia (finalmente) il bighellonamento. Il relax arriva per tutti grazie a un signor pranzo, una gara di clanfe per combattere il caldo africano, poi cazzeggiamo ciascun per sé. Nel tardo pomeriggio qualcuno si riattiva e, mentre Antonio ed io restiamo a bordo a bambanare, gli altri Fantastici Quatttro nuotano verso la spiaggia per fare un’escursione.

Quando tornano, la magia. Sebastiano si era incamminato da solo tra gli scogli, e ha ritrovato, che navigava sommersa e lenta verso Ovest, la Ciotola Bianca lanciata in mare da Antonio alla Tour Martel ieri sera!

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Siamo esterrefatti per la coincidenza. Facciamo anche due conti e realizziamo che la Ciotola ha viaggiato verso Nord tutta la notte, spinta dalla corrente in uscita da St Florent, per tornare di giorno verso Sud-Est fino a Trave da Sebastiano, che per caso aveva scelto di andare a guardare gli scogli lontani dalla spiaggia. Faranno almeno 15-20 miglia di navigazione (tra 25 e 35km) per un appuntamento che ha dell’incredibile…

Dobbiamo arrenderci all’evidenza che non può trattarsi di una banale coincidenza, le probabilità di un evento simile sono infinitesimali e così tutti concordiamo nel riconoscere la Forza della Grande Ciotola. In effetti, da quando ci ha lasciati, ieri sera, diverse piccole sfighe si sono succesdure a guastare la serenità a bordo, mai messa in discussione prima.

La Grande Ciotola diventa il nostro totem, un angelo custode, e Giovanni si ripropone di iscriverla al ruolo equipaggio di Antares.

IMG_4144_rSalpiamo tardi da Trave, un tramonto pazzesco alle spalle che ci accompagna verso l’ultima cena insieme, per la quale raschiamo il fondo alla cambusa (gustosi fagioli alla scorreggiona) e alla cantina (in effetti il vino abbonda ancora). A notte inoltrata, dopo il rito macabro del fare-i-bagagli, riemergo nel buio del pozzetto per gustarmi l’ultima sigaretta del condannato a sbarcare.

Ma a parte la tristezza per la partenza imminente, la notte è tranquilla e calma. I “tic tic” di ieri sono scomparsi. A bordo tutti ronfano felici. La Grande Ciotola veglia su Antares.

2 commenti

  1. Meraviglioso e commovente! e chi se li ricordava i fagioli alla scorreggiona? invece il coglione trancia traine, quello si…. maledetto…

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