Ricordo [di Andrea B.]

Un caro amico bresciano cresciuto al Lago, ispirato dal nostro andare per mare condivide un suo racconto breve. Grazie Andrea!

 

Ricordo

Mi piace ricordare l’aria che punge la faccia, mentre la barca scivola senza opporre resistenza sull’acqua, tagliata dallo scafo per scolpire la mente. E dietro è solo scia, spumosa e biancastra, che diventa ancora mare.

Mi piace guardare quel ricordo che sbiadisce, perché la memoria è legata al tempo, alla natura dell’uomo, che si tramuta con il tempo. E cosa rimane? L’essenza di una sguardo all’orizzonte, il mare piatto, il cielo non è più cielo, è diventato bagnato, salato.

Mi piace ricordare quell’immagine di stupita meditazione al largo, che non puoi fissare sulla pellicola, perché c’è troppa luce, intorno a te. La fotografia ha bisogno anche del buio, perché senza oscurità non c’è bagliore.

Mi piace ricordare il genoa che si gonfia, lentamente, scandisce l’andatura del pensiero, non troppo forte come il vento che batte sulla pelle, ma più lento, che lascia il nostro volto rispecchiarsi nell’acqua.

Mi piace riposare sul confine, bordo di metallo tra l’immensità del profondo.

Mi piace ricordare quell’immagine che sbiadisce, come quando non ho voglia di rileggere quel libro della mia gioventù, ricordi assopiti che nei miei occhi sono sempre così, e allora lo ripongo sullo scaffale e lo lascio tra gli altri ricordi, non vorrei si guastasse.

Island of Sestrunj 2004, courtesy by Andrea Biondo

Island of Sestrunj 2004, courtesy by Andrea Biondo

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